- 1 I monitor sono dannosi per la vista?
- 2 La sindrome da visione al computer
- 3 Monitor pericolosi e CVS
- 4 Occhiali per computer
- 5 Suggerimenti per limitare i danni
Nelle schede tecniche dei monitor non è mai scritto quanto siano dannosi per la vista. Esiste addirittura una sindrome che colpisce parecchie persone che trascorrono tutto il giorno di fronte ad uno schermo. In questo articolo analizzeremo i possibili danni che fanno i monitor agli occhi e come porvi rimedio. Vedremo le caratteristiche dei display più pericolosi e dei meno dannosi per la vista.
I monitor sono dannosi per la vista?
Difficilmente i produttori di monitor sottolineano quanto siano sicuri per la salute degli occhi i propri articoli. Senza creare inutili allarmismi bisogna sapere che, in una certa misura, tutti gli schermi sono dannosi per la vista. Basti pensare a qualche anno fa quando scoppiò il panico perché i bambini trascorrevano troppe ore di fronte alla televisione.
I tempi sono cambiati e oggi la paura non è più dello schermo televisivo ma di quelli di computer, tablet e smartphone.
Con la grande diffusione in tutto il mondo di schermi elettronici di varia natura, sono sicuramente la superficie che osserviamo di più durante la giornata. Tutti i lavori si fanno per la maggior parte al computer, le comunicazioni avvengono in tempo reale sui cellulari e per svagarci guardiamo i video di YouTube o le ultime notizie su Facebook.
Alla fine ci ritroviamo con gli occhi incollati a uno schermo per la maggior parte del tempo. Gli schermi di PC e cellulari sono dannosi perché emettono luce e gli occhi devono continuamente mettere a fuoco testi o immagini. Se da una parte la digitalizzazione ha reso indispensabile dover usufruire di certi apparecchi, dall’altra è bene sapere quali siano i meno dannosi per la vista e quali caratteristiche devono avere.
La sindrome da visione al computer
Qualche anno fa è scoppiata la paura della sindrome da visione al computer, identificata dall’acronimo CVS, che significa Cyclic Vomiting Syndrome. La traduzione letterale è sindrome ciclica di vomito e viene comunemente detta sindrome da visione al computer.
Questo disordine porta chi ne è vittima ad avere nausea e vomito accompagnati da mal di testa e dolori addominali.
Un episodio di CVS può durare alcune ore, un’intera giornata o parecchi giorni ed è seguito da un periodo di sollievo prima che ne capiti un altro. Il fatto che gli eventi si ripetano ciclicamente è la caratteristica distintiva della sindrome, che in tale modo si distingue da altre patologie simili.
Le crisi sono influenzate dalle circostanze e sono più frequenti nelle donne bianche. I bambini sono i più colpiti perché oggi sin dalla più tenera età vengono messi di fronte a schermi di ogni genere. Nei casi più gravi la sindrome è accompagnata da febbre e diarrea e nei peggiori da vertigini e ipersensibilità alla luce.
Per diagnosticarla bisogna che si verifichino almeno tre episodi durante un anno in individui sani che non hanno mai accusato sintomi simili. L’origine della malattia non è ancora chiara ma sembra che sia legata alla connessione che c’è tra il sistema nervoso centrale e l’intestino.
Monitor pericolosi e CVS
Il legame tra monitor dannosi per la vista e CVS non è stato ancora scientificamente provato, ma di sicuro è legato alla quantità di tempo che una persona trascorre davanti a uno schermo. Difficilmente si può prescindere dal passare almeno qualche ora di fronte a un monitor e statisticamente le persone che lavorano al computer sono le più colpite da CVS.
I dati per stabilire l’eziologia della malattia non sono ancora sufficienti, dal momento che i computer sono in tutte le case da poco tempo e smartphone e tablet da pochissimo.
Questi ultimi sono pericolosi perché richiedono una visione più ravvicinata e sono usati in maniera massiccia da tutti, in particolare i telefonini. A volte le crisi di CVS si manifestano con disturbi alla vista, bruciore, prurito, secchezza del bulbo oculare e visione sdoppiata. La luce emessa dagli schermi ha diverse componenti colorate, tra cui una blu che affatica particolarmente gli occhi.
Nei monitor più scadenti i contorni delle immagini e dei testi non sono nitidi, il che costringe le persone a cercare di metterli a fuoco senza riuscirci. Questa operazione è inconscia e continua per cui sforza moltissimo i muscoli degli occhi. Quando gli occhi si vogliono riposare istintivamente si posano su particolari lontani ma ciò non è possibile con uno schermo costantemente a pochi centimetri dal viso.
Occhiali per computer
Alcuni ricercatori hanno notato che quando si osservano schermi per molte ore gli occhi si chiudono con minore frequenza, il che li fa seccare e stancare. La sindrome da visione al computer diventa più grave quando ci sono problemi di vista, alla stessa maniera di chi svolge lavori pesanti.
Chi ci vede poco si affaticherà prima stando sempre di fronte a uno schermo così come chi soffre di mal di schiena sarà a pezzi più di altri dopo una giornata in cantiere.
Sarebbe opportuno che chi soffre di problemi di vista usi occhiali apposta per vedere al computer. A partire dai 40 anni la capacità elastica del cristallino diminuisce tanto è vero che quasi tutti diventano presbiti. Quando arriva il momento di comprare un paio di occhiali per vederci meglio da vicino chi lavora al computer dovrebbe fare delle prove dall’ottico alla distanza che tiene dal PC.
Dal momento che la maggior parte del tempo della giornata lo trascorrerà a guardare il monitor è bene che gli occhiali di un addetto al terminale siano tarati per questa distanza. Se ci si deve alzare spesso dalla postazione al computer la soluzione migliore sono le lenti progressive che mettono a fuoco senza fatica oggetti a distanze diverse.
Il trattamento antiriflesso delle lenti deve essere di alta qualità perché devono smorzare il più possibile le luci dannose provenienti dagli schermi. La radiazione delle luci blu è la più pericolosa per la vista perché è quella alla quale siamo più esposti tutto il tempo di fronte a schermi elettronici. Gli ottici hanno sicuramente lenti con trattamento in grado di attenuare la luce blu che costano un po’ di soldi ma sulla salute non si può risparmiare.
Suggerimenti per limitare i danni
A parte avere un paio di occhiali per proteggere gli occhi che non fanno certamente male, guardare un monitor che emetta poche radiazioni pericolose è ancora meglio. I monitor meno dannosi per la vista si riconoscono facilmente perché gli occhi sono perfettamente riposati anche dopo esserci stati molte ore davanti.
I monitor meno dannosi per la vista sono i più costosi perché la qualità si paga sempre.
Negli ambienti lavorativi gli schermi sono sempre di ottima qualità anche perché i controlli sulla salute sono particolarmente frequenti. Per chi deve acquistare un monitor e vuole cercarlo tra quelli meno dannosi per la vista non deve badare a spese sulla qualità dello schermo. A parte la dimensione, il tipo di pannello è ciò che fa la differenza tra un monitor di bassa qualità e uno di alta qualità.
Il pannello deve essere adeguato all’uso, ad esempio chi scrive testi necessiterà di schermi diversi rispetto a chi fa elaborazione grafica. Una cosa fondamentale indipendentemente dallo schermo è usare un’illuminazione corretta. Aprire le finestre quando c’è la luce solare è una buona idea, ma il sole non deve mai essere diretto contro il monitor.
La luce artificiale non dovrebbe essere mai troppo alta e le lampadine migliori sono quelle a bassa intensità. Il monitor va posizionato in modo che le fonti luminose siano laterali e mai di fronte o alle spalle. Quando l’ambiente è grande vanno bene le lampade alogene e devono sempre fornire un’illuminazione indiretta. I riflessi sullo schermo vanno eliminati scegliendo un display antiriflesso di dimensioni piuttosto grandi.