- 1 Le connessioni dei monitor per PC portatile
- 2 HDMI e DisplayPort
- 3 Monitor da gaming
- 4 Monitor domestici e professionali
- 5 Prezzi medi
Tutti i computer portatili di ultima generazione si possono collegare a un monitor esterno per vederci meglio o far vedere i contenuti ad altri. In ambito lavorativo avere un monitor per PC portatile è molto importante ed oggi i modelli in circolazione sono tantissimi. Vi sono display diversi da tutti i prezzi e per ogni tipo di utenti, dai professionisti a chi ha bisogno solamente di una visuale migliore.
Le connessioni dei monitor per PC portatile
I notebook moderni hanno schermi di buona qualità e quasi sempre la possibilità di collegare un altro display mediante porta VGA. I collegamenti video hanno avuto molte evoluzioni negli ultimi anni tanto che la connessione VGA è ormai superata. Gli standard che si sono susseguiti hanno migliorato la grafica, in particolar modo nel settore del gaming.
I notebook di oggi fanno concorrenza ai computer desktop e con alcuni ci si può giocare tranquillamente ad alti livelli. La connessione VGA è stata la prima ad essere introdotta nel 1987 ed è tutt’oggi impiegata in parecchi computer portatili. Il segnale video è analogico e non trasporta audio, per cui non è proprio il massimo per giocare o vedere film.
La connessione DVI è stata introdotta nel 1999 ed attualmente è la più usata anche se ve ne sono altre migliori. Il tipo di segnale è digitale oppure analogico o ancora entrambi contemporaneamente, ma non trasporta l’audio.
Le versioni DVI che si sono susseguite nel corso del tempo sono le seguenti:
- DVI-A: trasporta solo segnale analogico.
- DVI-I: trasporta segnale analogico e digitale.
- DVI-D: trasporta solamente segnale digitale.
DVI-I si suddivide a sua volta in Single Link e Dual Link. Quest’ultimo può raggiungere una risoluzione di 2563 x 1600 pixel a 60 Hz oppure Full HD a 144 Hz. Il segnale digitale è meno soggetto alle interferenze rispetto a quello analogico. Se si possiede un monitor con un cavo di un tipo e il computer ha una porta diversa basta comprare un adattatore.
HDMI e DisplayPort
Nel 2002 è stato inventato il connettore HDMI (High-Definition Multimedia Interface) e come al solito è stato migliorato con versioni successive. HDMI veicola esclusivamente segnali digitali e per la prima volta rispetto agli altri trasporta sia segnali audio che segnali video. Questo tipo di connessione è perfetta quando si usano monitor per PC portatile con altoparlanti integrati.
La versione 2.0 di HDMI arriva a una risoluzione massima 4K con frequenza di 60 Hz e la versione 2.1 può teoricamente raggiungere risoluzione 10K a 120 Hz.
L’ultimo standard uscito sul mercato è DisplayPort, presentato nel 2006. Il segnale trasportato è sia audio che video digitale e la versione più recente ha una risoluzione massima 8K a 60 Hz oppure 4K a 120 Hz. Quando il monitor per PC portatile viene collegato ad una distanza superiore ai 2 metri conviene usare questo tipo di connessione perché il segnale si mantiene intatto.
DisplayPort supporta le tecnologie Nvidia G-Sync e AMD FreeSync, che permettono di sincronizzare la scheda video con il monitor per una visione ottimale. Ovviamente bisogna che anche la scheda video sia compatibile con tali tecnologie. Gli appassionati di gaming devono usare un tipo di monitor per PC portatile con connessione DisplayPort, mentre chi non ha particolari pretese può ripiegare anche su connessioni meno performanti.
HDMI è sempre usata con successo ed è il compromesso migliore tra prezzo e qualità. I monitor per PC portatile con DisplayPort sono piuttosto impegnativi e si possono apprezzare solamente se la scheda video è all’altezza.
Monitor da gaming
In linea teorica si possono collegare monitor esterni a qualunque dispositivo, basta che abbia l’uscita video. Se questa non fosse compatibile basta comprare un adattatore per meno di 10 euro. Questa soluzione non è adatta ai puristi dell’immagine perché inevitabilmente un po’ di qualità viene persa.
La soluzione non è idonea neanche per chi vuole giocare con titoli di alta qualità caricati sul notebook e trasmessi su un monitor per PC portatile magari attaccato alla parete.
In questo caso ci vuole un display con una frequenza di aggiornamento molto elevata che viene indicata nelle specifiche con il termine inglese refresh rate e varia a seconda della destinazione d’uso del monitor. La sua unità di misura sono gli Hz e più è alta meno ritardi di aggiornamento ci saranno.
Questo vuol dire che lo schermo ricarica un’immagine completa in maniera più rapida senza difetti grafici fastidiosi. Di solito i monitor comuni hanno frequenza di aggiornamento di 60 Hz, il che significa che in un secondo aggiorneranno completamente l’immagine sullo schermo 60 volte. I difetti grafici si verificano quando la scheda video è più potente rispetto al refresh rate del monitor, per cui carica le immagini più velocemente rispetto a come possono essere visualizzate.
I fotogrammi si accavallano generando il difetto chiamato in gergo tearing. Con le tecnologie G-Sync e FreeSync la scheda video è costretta a processare la stessa quantità di fotogrammi che il monitor può gestire. Senza entrare ulteriormente nei particolari, basti sapere che un monitor per PC portatile adatto al gaming deve avere refresh rate molto alto e tecnologia G-Sync o FreeSync in base alla scheda video.
Monitor domestici e professionali
I monitor di uso comune da collegare a un computer portatile sono veramente tanti. Basta che abbiano una dimensione adeguata e la connessione compatibile con il notebook. Oggi anche i monitor per PC portatile di fascia bassa sono perfetti per fare qualche gioco e vedere film, perché la tecnologia ha fatto passi da gigante rispetto a un tempo.
Per giudicare uno schermo comune bisogna guardare il tipo di pannello usato e la risoluzione. Non importa che siano compatibili con tecnologie sofisticate perché è inutile investire su qualcosa che non verrà mai usato. Un discorso diverso va fatto per i monitor professionali. Chi lavora nell’ambito della grafica o del montaggio video non deve badare a spese e dotarsi di uno schermo grande e comodo dove passare le giornate a lavorare.
Una caratteristica alla quale spesso non si pensa è la protezione per la vista. Tutti gli schermi emettono luci che stancano gli occhi e possono addirittura danneggiarli.
Chi lavora deve fare attenzione che lo schermo sia antiriflesso e con schermatura della luce blu. La dimensione deve essere proporzionale allo spazio ed è preferibile non comprare un monitor troppo grande se la distanza non è molta, in modo da non dover continuamente muovere la testa da un angolo all’altro del display.
Prezzi medi
I prezzi medi dei monitor per PC portatile sono estremamente variabili perché, come abbiamo già detto, si possono collegare praticamente tutti gli schermi al notebook. Un monitor di base per uso generico costa 100 euro e ha 22 pollici di dimensione. La risoluzione è Full HD 1920 × 1080 pixel e possibilmente implementa tecnologia Low Blue Light, quella di cui si parlava alla fine del precedente paragrafo.
La riduzione della luce blu è sempre consigliabile, anche quando si passa poco tempo di fronte allo schermo.
I monitor per PC portatile che costano di più sono quelli per giocare, il cui prezzo medio è di 160 euro per un 24 pollici con pannello IPS e risoluzione Full HD 1920 × 1080 pixel. Per il gaming sono ottimi gli schermi curvi che devono avere dimensione minima di 34 pollici e tempo di risposta di 4 ms.
Un pannello VA con risoluzione di 3440 × 1440 pixel che supporti le tecnologie V-Sync o FreeSync con schermo curvo ultra wide 21:9 costa almeno 650 euro. Prezzi alti anche per i professionisti dell’immagine. Un monitor per PC portatile LED con pannello IPS e risoluzione Ultra HD 4K ha un prezzo minimo di 500 euro per 27 pollici di dimensione.
