- 1 Quanto costano i monitor per pc per video editing?
- 2 La scelta dei pannelli
- 3 Parliamo di risoluzione e dimensione
- 4 Valutazione del contrasto
- 5 Quale display scegliere?
- 6 I monitor devono essere regolabili?
Per gli amanti del video editing e tutti coloro che lavorano con software come Premiere o Lightworks forse qui potranno trovare qualcosa di utile. Scegliere il miglior monitor per fare video editing non è una decisione da sottovalutare. Esistono, infatti, caratteristiche imprescindibili che non devono assolutamente essere ignorate. Dal refresh rate alla risoluzione, fino ai nuovi modelli disponibili sul mercato, per questa tipologia di monitor c’è l’imbarazzo della scelta. Un consiglio? Guardate alla resa cromatica e all’immagine più nitida possibile! Non lasciatevi abbindolare da offerte iper economiche! Uno schermo deve essere funzionale all’utilizzo che volete farne! Ecco, dunque, le principali caratteristiche a cui non dovrete assolutamente rinunciare.
Quanto costano i monitor per pc per video editing?
La prima cosa da dire è che è la scelta di schermi adatti all’editing di video è vastissima. A partire da quelli un po’ più economici fino a quelli con un costo più elevato. Se desiderate che il vostro monitor lavori ad alte performance, allora la scelta ricadrà su prodotti con un prezzo più importante. Infatti, un primo suggerimento è di spendere dai 450 euro in su. Ciò non significa che non potrete acquistare periferiche meno costose. Le fasce di prezzo sono molto variabili, dalla più bassa (200 euro circa) fino a quella più alta (1.000 euro a salire) potrete valutare comodamente quelle più adatto a voi.
Cercate solo di non fare troppa economia e puntare a prodotti di qualità. I grandi marchi, infatti, offrono oltre che una serie di garanzie funzionali, anche un’ottima qualità. Al contrario, imitazioni (e ce ne sono parecchie!) o prodotti non proprio ottimali potrebbero non essere la scelta giusta. State attenti, dunque, agli schermi datati o di pessima qualità. Il vostro lavoro merita molto di più!
Ma vediamo insieme le migliori fasce di prezzo che potete trovare in commercio:
Fascia bassa (economica) | fino a 200 euro |
Fascia medio-bassa | dai 200 ai 450 euro |
Fascia medio-alta | dai 450 ai 1.000 euro |
Fascia alta | dai 1.000 euro in su |
La scelta dei pannelli
Per chi si occupa di video editing, e dunque deve stare particolarmente attento alla nitidezza delle immagini e alla cromatura, consigliamo un pannello IPS (In Plane Switching). Come si sa, attualmente il mercato è saturo di display LCD con retroilluminazione LED. Ma, dal momento che esistono LCD e LCD, è bene chiarire le diverse tipologie di pannello riscontrabili durante l’acquisto di un monitor.
Esistono, infatti, 3 tipologie di pannello:
- TN (Twisted Nematic): pur avendo tempi di riposta eccellenti, la perdita di cromatura è evidente nelle elaborazioni video. Nonostante ciò, i costi rientrano in una fascia bassa e medio-bassa;
- VA (Vertical Alignment): anch’essi hanno tempi di risposta eccellenti, ma non un’ottima resa delle immagini. Qui, i prezzi salgono vertiginosamente;
- IPS (In Plane Switching): sono assolutamente consigliati per il video editing. Pur non avendo degli ottimi tempi di risposta, la resa dei colori è eccezionale. Inoltre, la perdita di cromatura è praticamente impercettibile. Siamo su prezzi elevati, ma è un ottimo investimento per chi lavoro con questa tipologia di programmi.
Parliamo di risoluzione e dimensione
Non basterebbero venti pagine a spiegare l’importanza di scegliere un monitor che abbia un rapporto perfetto dimensioni-risoluzione. Qui proveremo a darvi qualche suggerimento. Con software adatti all’editing video c’è chi preferisce investire sui monitor Ultrawide. L’Ultrawide è l’ultimo arrivato, caposaldo della tecnologia mondiale e grande novità degli ultimi tempi. Con un aspect ratio pari a 21:9 è riuscito, almeno così si dice, a mandare a casa il vecchio 16:9. Sinceramente? Scegliete ancora il formato 16:9.
Molti utenti che lavorano con un monitor 21:9 a livello professionale non sono contenti dei risultati. Alcuni non sono abituati ad avere uno schermo in cinemascope per il montaggio, ma certamente, potreste essere tentati. Cosa c’è di meglio di un megaschermo per editare i vostri filmati come se foste al cinema? La realtà dei fatti è che noi preferiamo ancora il 16:9 e vi consigliamo di fare altrettanto! Sta’ a voi decidere!
Per quanto riguarda le dimensioni, avrete l’occasione di scegliere tra monitor che vanno dai 18,5″ fino ai 30″. Se volete un ulteriore suggerimento non scendete mai sotto i 24″. Avere un’immagine o una sequenza video il più chiara possibile non è roba da poco. E poi, ovviamente, c’è il 4K. Ma è davvero irrinunciabile? Per molti versi, sì. Soprattutto per programmi come Premiere o Avidemux.
Non vogliamo fuorviarvi. Qui sotto trovate uno schema che renderà più chiara la situazione:
- Full HD (1920 x 1080): 1080 p. Dimensioni consigliate: 24″-27″
- Quad HD/2K (2560 x 1440): 1440 p. Dimensioni consigliate: minimo 27″
- Ultra HD/4K (3820 x 2160): 2160 p. Dimensioni consigliate: da 28″ in su.
Valutazione del contrasto
Ecco. Un’altra specifica tecnica da verificare prima dell’acquisto è il rapporto di contrasto. Un semplice rapporto matematico che consente di gestire il rapporto luci e ombre delle vostre immagini. Il valore numerico variabile regola, infatti, il rapporto della luminosità dei bianchi sui neri. Ma fate attenzione! Prima di lasciarvi sorprendere da numeri assurdi come 1.000:1, verificate che si stia parlando di valore statico, e non di valore dinamico! Difatti, è proprio il valore statico che indica la reale qualità di un display, non il dinamico, espressione di banali ottimizzazioni, del tutto inutili alla valutazione finale.
Quale display scegliere?
Una cosa è certa. Per l’intrattenimento, e dunque videogiochi e film, è consigliato uno schermo lucido. Questo è vero soprattutto per l’utente che vuole solo divertirsi e passare del tempo libero dalle 2 alle 3 ore. Per chi invece lavora a lungo con il monitor, nonostante utilizzi programmi di montaggio video, suggeriamo sempre un display opaco. Questo perché, oltre a stancare molto meno gli occhi, consente di operare più a lungo con la periferica senza nauseanti riflessi. Forse perderete un po’ di effetti cromatici, ma fidatevi, meglio uno schermo opaco.
I monitor devono essere regolabili?
Se pensate di trascorrere gran parte della giornata a lavorare con programmi di video editing allora vi converrà ordinare un monitor ergonomico. In questo modo potrete usufruire di tutte le comodità e i vantaggi di lavorare senza troppa fatica. Un buon schermo deve infatti risultare regolabile in altezza, inclinazione e soprattutto in rotazione. Un tocco di classe? I tasti esterni sul monitor per regolare luminosità, contrasti e quant’altro. Un aspetto imperdibile per la vostra workstation.